Intorno a Dioniso
- Marcello Moscatelli
- 30 ago 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Dioniso è l'Ebbrezza dell'unità empatica
degli uomini tra loro e con la natura.
La rottura delle norme sociali, delle gerarchie, delle convenzioni
nella fusione estatica dei corpi.
Il Pathos che assume la gioia e il dolore della Vita.
L'annullamento dell'Io nella mistica intuizione della totalità dell'Essere.
Intollerabile dall'Ordine Costituito
esso viene prima addomesticato poi rimosso da Apollo
(Solo nella Tragedia si stabilisce un equilibrio temporaneo).
E Dioniso parla la lingua del Simbolo
il più aperto e indeterminato dei segni
e dell'empatia che rende possibile la significazione simbolica.
E le società antiche che lo accolgono
lo isolano in un periodo particolare
nel quale l'Ordine viene sospeso
per scaricare le tensioni sovversive
e poi si ricostituisce.
Ma il Comunismo
è Dioniso come modo permanente dell'esserci,
cioè dell'uomo,
e della società e della cultura.
Una Forma di vita informale.
Il più antico è il più moderno
e la rivoluzione
è più radicale di quanto lo stesso Marx
abbia mai immaginato.
Comments