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Molteplicità - Contro il Soggetto

  • Immagine del redattore: Marcello Moscatelli
    Marcello Moscatelli
  • 12 set 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

Il concetto centrale di una cultura che voglia essere all'altezza dei tempi

e delle questioni di fondo che sono in gioco

è la Molteplicità.


Ne parla Calvino nelle sue Lezioni Americane

ma noi ci soffermeremo su Freud e sulla psicanalisi.


Con Freud viene meno l'idea che il Soggetto sia un che di unitario

e che il suo luogo sia l'Io, la coscienza.


Al contrario noi siamo una Molteplicità di istanze psichiche

che intrecciano tra di loro complessi rapporti

anche conflittuali

e l'Io è solo un mediatore.


E sia la psicanalisi sia l'antica filosofia di Eraclito

ci dicono che questa Molteplicità è in continuo divenire.


Dunque noi siamo questa cosa qui

e in quanto Molteplicità in divenire

nessuna Forma permanente

rispetta la nostra natura.


E laddove ci sia imposta

siamo di fronte ad una forma di violenza

al Dominio

e si pone il problema della Liberazione.


E si pone in termini nicciani

come liberazione del flusso empatico con l'Essere

simile ad una identificazione mistica

cogli altri e con la natura.


L'Ebbrezza dionisiaca.


Radicalizzando diremo che occorre abolire il Soggetto

per salvare il Soggetto.


E dentro questa contraddizione

sta la Libertà.

 
 
 

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