Note sul Surrealismo
- Marcello Moscatelli
- 11 set 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Dada aveva raggiunto la dissoluzione dell'Arte e dell'Opera.
Il Surrealismo tenta di dare voce ad Opere di nuovo tipo.
Cerca di far parlare l'Inconscio, che è l'Irrazionale e il Desiderio
nell'intento di costruire sull'irrazionale un nuovo pensiero
e sul desiderio una nuova Potenza sovversiva.
Così nasce il principale contributo artistico surrealista
la scrittura automatica
dall'inconscio alla scrittura
bypassando l'Io razionale.
Ma la Fantasia come realtà
la Paranoia come desiderio
il Sogno come condizione umana permanente
sono altri elementi culturalmente rilevanti.
Stretto tra una rivoluzione spirituale e culturale
fondata sul soggetto libero
e la volontà di cambiare la realtà
oscilla tra cultura e politica
arrivando ad aderire al Pcf
e all'internazionale comunista
senza però accettarne la disciplina e la cultura.
Per il surrealismo infatti la rivoluzione economica e politica
non è il fine ultimo
ma un obiettivo minimo su cui far leva
per una più radicale rivoluzione antropologica e spirituale.
In questo tentativo tocca le corde del misticismo e della magia
ma rifugge al tempo stesso da una soluzione religiosa.
Spiritualismo immanente, potremmo dire.
Individualismo in società.
Nuovo umanesimo irrazionalista.
Ricco di spunti di tensioni di contraddizioni,
ma la contraddizione è nella sua stessa natura,
fallisce nella prassi politica
e nella rivoluzione culturale
sconfitte entrambe
almeno nell'immediato.
Ma se rileggiamo il Surrealismo alla luce di Dada
vediamo che il primo è una declinazione possibile del secondo
e che entrambi generano un nuovo paradigma
che oggi è la teoria ufficiale dell'Arte contemporanea.
Ciò che rende il Dada/Surrealismo al tempo stesso
una sovversione integrata
e una integrazione sovversiva.
Insomma con tutto e nonostante tutto
potremmo scrivere sulle insegne
Ce n'est qu'un début
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