Per la critica della Ragione
- Marcello Moscatelli
- 22 ago 2020
- Tempo di lettura: 1 min
La ragione non conosce la realtà, ma la forza dentro i suoi schemi arbitrari necessari a ridurre la qualità a quantità e liberare il Valore di Scambio e a compiere Operazioni tecniche sull'Essere.
Ma la ragione/scienza/tecnica è agire privo di senso (Avalutativa) sicché ogni progresso della ragione distrugge via via il senso.
Ma distruggere il senso è distruggere il sacro, e allora tutto è possibile.
Anche l'annichilimento arbitrario di milioni di esseri umani.
Anche Auschwitz.
La ragione è distruttiva, la ragione è insensata la ragione è irrazionale, e l'irrazionale è ragionevole
Lo denuncia Adorno, senza arrivare alle conseguenze più radicali (Ma giuste)
E' il presupposto del Dadaismo (Se la Ragione produce la Prima guerra Mondiale proviamo l'irrazionale)
Lo dice Nietzsche (L'Uomo Teoretico distrugge Dioniso, l'elemento vitale)
Lo dice Dostoevskij (Se Dio non esiste tutto è possibile)
Lo dice Kraus (Benvenga il Caos, perché l'Ordine non ha funzionato)
E si potrebbe continuare.
E buona parte del pensiero filosofico e scientifico contemporaneo
ha capito che le forme tradizionali della Ragione, culminate nella Scienza e nella tecnica,
non ci danno l'Episteme, la conoscenza certa (Godel, Lyotard, Kuhn).
Questa è la Vera Rivoluzione Culturale.
Costruire un pensiero irrazionale ma ragionevole
che superi la Ragione.
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