Ondeggiavano rosse bandiere
tra le strade del grigio cemento
e l'assenzio.
E scorrevano mille colori
e guardavo i tuoi occhi
e guardavo i tuoi fianchi
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Da un altrove lontano
dalle note spezzate
i violini accarezzano l'aria.
E i colori del pianto.
E le vite spezzate
vibrano sconosciute emozioni
finché viene la sera
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E le dolci fanciulle e i teppisti
e i romantici senza rimedio
e lo sciame d'amore e di rabbia
e gli astratti furori
ed è già primavera.
.
Fragilissimi teneri fiori
tra il cemento e le crepe
e gettando la vita
per l'ultimo
disperato
assalto al cielo.
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Come spesso ritorna
imprevisto il ricordo
degli sguardi e i silenzi
che non serviva riempire.
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E ho guardato i tuoi occhi
e non ho visto confini
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