Straniero in terra straniera
porti un profumo d'incenso
da terre lontane.
E e vetri infranti per le vie del centro
e fiumi di persone.
Moltitudini vagabonde luddiste
vagamente tribali
assemblano discorsi inopportuni.
E non disturbare il manovratore
e cammini rasente il muro
e fatichi a chiedere.
Ma fiumi di persone ti chiamano
e vetri infranti suonano note disperate
di violini spezzati.
Fuori luogo fuori tempo.
E ho guardato i tuoi occhi
e non ho visto confini.
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