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  • Marcello Moscatelli

Confini - Poesia

Straniero in terra straniera

porti un profumo d'incenso

da terre lontane.


E e vetri infranti per le vie del centro

e fiumi di persone.


Moltitudini vagabonde luddiste

vagamente tribali

assemblano discorsi inopportuni.


E non disturbare il manovratore

e cammini rasente il muro

e fatichi a chiedere.


Ma fiumi di persone ti chiamano

e vetri infranti suonano note disperate

di violini spezzati.



Fuori luogo fuori tempo.


E ho guardato i tuoi occhi

e non ho visto confini.

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