Oltre la Metafisica, oltre l'idea che l'infinita varietà dei fenomeni sia riconducibile ad una unità permanente, e che questa unità permanente sia la verità sta l'idea che io definisco dell'Informale.
L'idea cioè che l'infinita varietà dei fenomeni non sia riconducibile ad una struttura unitaria permanente ma sia essa stessa la struttura permanente dell'essere.
Abbiamo dunque un essere molteplice, caotico, impermanente, in continuo divenire, che dà luogo spontaneamente a configurazioni provvisorie destinate a divenire altro da sé in un movimento perpetuo dove nulla ha una forma stabile, stabilita, vera.
In questo senso, giacché assume tutte le forme e supera continuamente tutte le forme lo chiamiamo Informale.
E' una teoria filosofica, è una teoria politica, è una teoria anarchica.
E come teoria anarchica vede la società come una rete di legami instabili in continuo divenire dentro la quale la decisione non è affidata a nessun potere ma si da spontaneamente come istituzione provvisoria di stati di cose e di forme di vita che si generano da sé e continuamente diventano altro da sé in un fluire perenne.
Come sosteneva il compagno Eraclito, in quell'interregno tra letterario e filosofico, che è l'età dei presocratici.
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