1) La Metafora dice qualcosa dicendo qualcos'altro. Quando dici "Quest'uomo è un leone" non intendi dire che è un leone ma che è forte e coraggioso, senza al tempo stesso dire esplicitamente che è forte e coraggioso.
2) La Metafora spezzando il carattere referenziale del linguaggio, che tende ad essere univoco, un termine un significato, apre alla polisemia, al pluralismo dei significati possibili e all'ermeneutica, all'interpretazione
3) La Metafora è la forma tipica del linguaggio poetico (O anche letterario)
4) La Metafora procede per allusioni polisemiche suscettibili di molteplici interpretazioni, e perciò stesso apre uno spazio di conoscenza dell'essere che al linguaggio referenziale sfugge.
5) La Metafora è decostruzionista, non segue una linea logico-cronologica sintagmatica ma opera per paradigmi, cioè per scomposizioni e ricomposizioni concettuali non lineari.
6) Metaforica può essere una parola, una frase, un testo nella sua interezza
7) La Metafora è la forma linguistica dell'assunzione aristotelica che "L'essere si dice in molti modi" giacché questa molteplicità è racchiusa nella sua stessa polisemia
8) La Metafora nella sua forma elementare opera come una similitudine, nelle sue forme più complesse opera come un simbolo.
9) La Metafora è una forma del pensiero che procede per intuizioni anziché per forme logiche e cronologiche e per allusioni anziché per definizioni
10) Alla luce di quanto sopra detto possiamo dire che la Metafora è un modo di dire l'essere che contiene una filosofia sull'essere, una filosofia dell'indeterminato, del molteplice, dell'ermeneutica. E contiene un modo di essere del linguaggio fondato anch'esso sulla polisemia, sulla molteplicità, sull'interpretazione.
11) C'è dunque nella Metafora un isomorfismo tra filosofia del linguaggio e filosofia dell'essere tale per cui potremmo dire che essa è la casa dell'essere concepito alla maniera dell'ermeneutica filosofica.
12) Riflessioni sparse con alcune conclusioni, ci torneremo magari in seguito in forma più sistematica
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