Intelligenze artificiali
rapsodici algoritmi
ai ritmi del Jazz.
Invisibili fessure
su muraglie impenetrabili
precorrono il tempo
silenziose.
Ma tu resta nel recinto
dell'elettrico filo spinato
in attesa della sorte
ineluttabile
implacabile
razionale
meccanica
impersonale.
Un numero, un timbro
il marchio della bestia.
Esperimenti assassini
ti attendono benevoli
con ragionevole buon senso.
E i piani inclinati si inclinano
nella loro stessa natura
invincibilmente
sempre di più.
Mentre la primavera si annuncia grigio piombo
stagliata su precarie esistenze
e profumi di morte.
Crepa su crepa sulla grande muraglia
a crollare implacabilmente
E finirà
e diranno mai più.
e non sarà vero.
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