Come sfere d'argento
orbitano spazi impossibili
vibrando al suono delle origini.
E sia la musica
al ritmo dei tamburi
e al suono dei cembali
nelle metropoli d'asfalto e cemento.
Come l'onda del mare
s'infrange senza posa
e ritorna
e ritorna
e ritorna.
E gradisca un tè
gentile signora
accostando la finestra
non s'abbia a sentire
il frastuono delle barricate
e non disturbi
i sensibili nervi
il colore del sangue.
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