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  • Marcello Moscatelli

Il Custode - H Pinter - Teatro

Una stanza arredata da inutili cianfrusaglie, abitata da Aston, un malato di mente senz'arte né parte, ma di proprietà di suo fratello Mick.


Il testo lascia intuire una sorta di ruotine precedente l'arrivo nella stanza di Davies, un barbone ospitato da Aston.


E da lì si apre come una crisi, nella quale di incomprensione in incomprensione si arriva alla rottura finale.


Ciascuno dei tre sta per fare qualcosa. Aston sta per costruire un capanno e ristrutturare l'appartamento, Davies sta per recuperare dei documenti importantissimi, Mick sta per sfondare nel commercio.


Ma s'intuisce che nessuno fa quello che vorrebbe, e probabilmente non lo farà mai.


La proposta a Davies di fare il custode, ora rifiutata, ora accettata, ma mai con chiarezza, ora avanzata da Davies ora da Mike, ma poi revocata, anche qui mai in maniera del tutto chiara, e i rapporti alterni tra i tre personaggi, ora amichevoli ora conflittuali, caratterizzati da complicità e alleanze mutevoli ed equivoci e fraintendimenti continui.


Dentro ad un inestricabile viluppo di problemi..


Mick e Aston propongono a Davis il lavoro di custode, ma servono delle referenze, Davis ha bisogno di documenti per poterle fornire, e di scarpe per il viaggio necessario a recuperarli. Aston non riuscirà mai a procurare delle scarpe adatte.


Ma è come se l'impossibilità fosse al tempo stesso necessità stabilita dal fato e volontà cosciente o inconscia di ciascuno dei tre.


E le difficoltà della convivenza tra i tre percorrono l'intero dramma e s'intrecciano a questo nodo.


Tra dialoghi dal tono surreale.


E si profila anche una alleanza tra Mick e Davis per allontanare il fratello dalla casa, anch'essa appena accennata e subito dissipata.


Tra commedia degli equivoci e teatro dell'assurdo il dramma mette in scena l'incomunicabilità e il fato.


Niente riesce a legare i personaggi in una comprensione reciproca, né fissare ruoli e relazioni definiti, e niente sembra poterli staccare dalla loro condizione, né loro stessi sembrano capaci di staccarsene con un atto di volontà che forzi la stasi nella quale stanno.


Il dramma si chiude con l'alleanza dei due fratelli contro il barbone, visto come fonte di disturbo di un'altra stasi, quella precedente il suo arrivo.


E col disperato appello di Davis che promette di cercare i suoi documenti e risolvere ogni cosa e restare nella stanza.


Sapendo che così non sarà.


Ciascuno resterà quello che era prima.


Non c'è speranza, non c'è redenzione, non c'è salvezza, non c'è cambiamento.


Sipario.

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