Potremmo definire questa piece teatrale una tragedia degli equivoci.
Dopo decenni il figlio di una famiglia povera al paese natìo,
ha fatto fortuna ed è spinto dal dovere di aiutare i suoi familiari restati in povertà.
Ma non viene riconosciuto e lui stesso per motivi imponderabili non riesce a dichiararsi.
Così affitta una stanza nell'albergo di famiglia in attesa di riuscire a chiarire tutto.
Ma la madre e la sorella hanno deciso di ucciderlo per impossessarsi dei suoi beni,
e fuggire finalmente dall'angusta località che abitano e che odiano.
E lo uccidono.
E solo dopo scoprono chi era.
E allora tutto precipita nella morte.
Della madre per il rimorso, della sorella perché tutto è stato vano.
E la moglie di lui travolta dagli eventi, che in qualche modo presentiva.
Ma questo è un riassunto.
Camus sta in alcuni luoghi particolari.
Camus sta nella sorella che dice che nessuno riconosce nessuno, e che ogni desiderio è vano e così pure ogni vita, e farsi di pietra è l'unica soluzione possibile.
E questo è il Camus della disperazione, della mancanza di senso.
Ma non è l'ultima parola.
L'ultima parola è quella del servo.
Che dice "No"
E questo è "L'Uomo in rivolta"
il Camus sovversivo.
Il Camus che apre alla speranza.
I due Camus
Assieme
Comments