Venne col vento di primavera
come un festa.
La Morte Rossa
in marcia
con musiche e cembali
e folle festanti.
E crepe nel tempo e nello spazio
fecero largo a vermi putrefatti
di carni macilente.
E un'allegra paura
pervase ogni cosa
con crudele entusiasmo.
Dietro neri musicanti
a segnare il cammino.
Soli restarono
i poeti maledetti
a stordirsi d'assenzio
e di miele.
Per l'ultimo istante di gioia.
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