Diciamo che tutto più o meno inizia con la distinzione tra paradigma e sintagma.
Il sintagma è la linea orizzontale che definisce il testo secondo una sequenza logica e cronologica ben definita e tendenzialmente univoca (Univoca va inteso cum grano salis, ovviamente)
Il paradigma è la linea verticale che individua i legami culturali che attraversano un testo.
(Lettura abbastanza personale)
Ebbene se leggiamo il testo in sequenza abbiamo una lettura che genera una interpretazione.
Ma se facciamo scorrere l'asse del paradigma lungo l'asse del sintagma otteniamo collegamenti invisibili dal punto di vista del sintagma, imprevisti alla lettura "normale" e invisibili e imprevisti perfino dall'autore.
Quest'ultima operazione la chiameremo decostruzione, alla Derrida.
Operare la decostruzione di un testo significa scomporlo e ricomporlo secondo una sequenza diversa rispetto a quella lineare.
Secondo una sequenza decisa dal lettore.
Che genera un nuovo sintagma che l'autore non ha mai scritto, che non è una interpretazione del testo iniziale ma una operazione creativa che genera un nuovo testo.
Una scrittura, che genera significati imprevedibili e a volte perfino opposti rispetto a quelli contenuti nella lettura lineare.
Significati che non stanno se non nel testo decostruito.
Che è un nuovo testo.
Scritto dal lettore.
Rielaborando criticamente e creativamente un testo dato.
Qui la lettura cessa di essere interpretazione e diventa un atto di generazione di un nuovo testo.
Alle frontiere dell'ermeneutica accade
che leggere diventa scrivere
il lettore diventa autore
di un testo che sarà decostruito da un altro lettore
che diventerà a sua volta autore
e così via.
Salta la triade emittente-messaggio-destinatario
e si entra nel reticolo infinito del discorso impersonale anonimo molecolare diffuso
che la comunità dei lettori autori
intrattiene con sé stessa
attraverso il sistematico fraintendimento dei testi
che è la caratteristica fondamentale del linguaggio della decostruzione
linguaggio che sembrerebbe rendere impossibile la comunicazione
ma in realtà
nella nuova scena culturale
ne è il paradossale fondamento.
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