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  • Marcello Moscatelli

La scrittura infinita - Dadaismi

Il lettore di fronte ad un testo ha di fronte un'opera compiuta, con un inizio ed una fine ben definiti.


L'autore no.


Per quanto tu possa progettare il testo in anticipo la conclusione del lavoro non è per l'autore un dato di fatto di fronte al quale ad un certo punto si trova con ogni evidenza.


Che il lavoro di scrittura sia terminato non è un dato, è una decisione.


Sei tu che ad un certo punto devi decidere che basta così.


Perché potenzialmente il lavoro sul testo potrebbe anche non finire mai.


Questo infinito potenziale è stato colto benissimo dal dadaismo che nella sua opera di distruzione creativa dell'arte arriva a teorizzare che non necessariamente il lavoro dell'artista debba concludersi con un opera.


Questo processo creativo infinito è esattamente il punto in cui l'arte si fa vita, flusso ininterrotto di un divenire privo di scopi pratici, perché l'arte è praxis e non poiesis, agire che ha in sé il proprio senso.


E vi è in questo una rottura con l'utilitarismo e col produttivismo che sono due capisaldi della società moderna.


Non produrre ma vivere bene, cioè vivere come artista in un processo dentro al quale senza produrre nulla stai producendo te stesso come soggetto libero che autodetermina il proprio agire senza vincolarlo a nessuna necessità (Che è un po' quello che Aristotele sostiene della filosofia).


Estesa sul piano sociale questa assunzione della scrittura infinita, della praxis, ci parla di una società incentrata sulla relazione e non sulla produzione.


Generare il rapporto sociale come fine più che produrre oggetti è la forma compiuta della libertà.


Ed è la forma comunista della ricchezza, giacché solo nella società capitalistica la ricchezza si presenta sotto forma di un immane raccolta di merci (Marx) che nella sua infinita proliferazione finisce per consistere nella produzione di beni dal valore d'uso negativo, cioè dannosi anziché utili o più dannosi che utili.


Ed ecco dunque che la caratteristica intrinseca della scrittura di essere una attività potenzialmente senza fine racchiude una idea sovversiva, che raccoglie elementi del pensiero di Marx ma supera il produttivismo tipico del marxismo, almeno nel suo filone centrale.


E con Dada la caratteristica intrinseca dell'attività artistica.


E la forma della vita senza il legame di servitù.


Praxis vs Poiesis.


Ecco una polarità che abbiamo individuato come un elemento fondamentale del pensiero critico

partendo da una osservazione semplice.


Riflessioni di uno scrittore, canzoni di notte, per dirla con Guccini.

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