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  • Marcello Moscatelli

Ma domani è lontano a venire - Dadaismi


S'incamminaro lentamente, stretti tra loro in un abbraccio non dato.

Come fosse scontato, per le strade del quartiere latino, dove ardevano ancora le ultime fiamme.


S'alza un vento leggero

su esistenze in rovina

e frammenti di luna.


Labirintici intrecci di strade a incrociare percorsi di vita

e accarezza il minotauro.


Come appare improvviso

come un Aleph incantato

e inediti orizzonti

attraversano vibrazioni sociali.


Entrarono in un locale singolarmente ancora aperto

nelle notti del Maggio di fuoco

sorseggiarono un tè,

lei gli strinse la mano, e sorrise

lui rispose qualcosa

non ce n'era bisogno.


Come anime in fuga

ebrei erranti

nomadi contemporanei.


E le nubi si aprirono all'alba

luccicando uno sprazzo di luce

sul pavé ormai divelto.


Ed insieme parlavano fitti

come fosse consueto il parlarsi

come fosse un discorso infinito

sempre ancora da fare

mentre gli occhi fissavano gli occhi

e scintille di luce.


Le speranze non muoiono all'alba

ma domani è lontano a venire.


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