S'incamminaro lentamente, stretti tra loro in un abbraccio non dato.
Come fosse scontato, per le strade del quartiere latino, dove ardevano ancora le ultime fiamme.
S'alza un vento leggero
su esistenze in rovina
e frammenti di luna.
Labirintici intrecci di strade a incrociare percorsi di vita
e accarezza il minotauro.
Come appare improvviso
come un Aleph incantato
e inediti orizzonti
attraversano vibrazioni sociali.
Entrarono in un locale singolarmente ancora aperto
nelle notti del Maggio di fuoco
sorseggiarono un tè,
lei gli strinse la mano, e sorrise
lui rispose qualcosa
non ce n'era bisogno.
Come anime in fuga
ebrei erranti
nomadi contemporanei.
E le nubi si aprirono all'alba
luccicando uno sprazzo di luce
sul pavé ormai divelto.
Ed insieme parlavano fitti
come fosse consueto il parlarsi
come fosse un discorso infinito
sempre ancora da fare
mentre gli occhi fissavano gli occhi
e scintille di luce.
Le speranze non muoiono all'alba
ma domani è lontano a venire.
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