C'è un modo alternativo del superamento rispetto al catastrofico superamento Hegeliano, che impone una serie di passaggi obbligati e un processo di incorporazione che nega e al tempo stesso afferma.
E' il superamento leggero che consiste nel chiudere un file e nell'aprirne un altro, nel cambiare semplicemente l'ordine del discorso, nel parlar d'altro, se così possiamo dire.
E questa è la forma del superamento nella cultura contemporanea, nella quale si spezza la linearità del discorso filosofico per il semplice fatto che il discorso filosofico cessa di essere filosofico, cioè di avere a che fare con la verità, per diventare narrazione.
E se è narrazione allora non ho bisogno di superare Pirandello per leggere Calvino.
Posso leggere tranquillamente entrambi, senza dover scegliere in via definitiva tra le loro poetiche e tra i loro punti di vista.
Posso assumerli entrambi e utilizzarli alternativamente o intrecciandoli tra loro nei modi più variegati per costruire una nuova narrazione.
Ecco questa che è l'era della narrazione è anche l'era della molteplicità e del nomadismo intellettuale.
Si naviga tra innumerevoli strumenti culturali e si intrecciano tra loro e si passa dall'uno all'altro.
Liberamente.
E' una cosa che ha a che fare con quello che Benjamin chiama Costellazione e Gadda Gnommero.
E' una cosa che ha a che fare con la molteplicità degli strumenti culturali necessari a costruire discorsi sulla realtà che nell'era postmoderna sono essi stessi realtà.
E' una cosa che ha a che fare con la Libertà.
Dunque è una cosa preziosa.
Una conquista.
E nessuna ortodossia può stare al passo come strumento di emancipazione.
Perché la molteplicità nomade è il superamento dell'ideologia che di per sé è un pezzo del processo di liberazione.
Muoversi liberamente tra discorsi, culture, segni è la nuova forma dell'attività intellettuale.
All'altezza dei tempi.
All'altezza delle istanze di libertà.
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