La questione del Soggetto è una delle più ricorrenti nel dibattito a sinistra.
Io la porrei così.
All'inizio è semplice.
ci sono due grandi soggetti borghesia e proletariato
e un ceto medio oscillante che per di più tende ad estinguersi.
Quindi la teoria è c'è un solo grande omogeneo soggetto collettivo
che ha la caratteristica di poter sovvertire la società.
Poi Gramsci capisce
che le società avanzate sono più complesse
e si pone il problema delle alleanze sociali.
Non più un solo soggetto ma un blocco sociale.
A partire dagli anni 60 avanzano tre ipotesi fondamentali
Il Soggetto è l'Intellettuale (Adorno)
e la critica sta nel campo della cultura
perché la prassi si è inceppata.
Il Soggetto è l'Outsider (Marcuse)
ed è un soggetto capace di prassi.
Il Soggetto è l'Operaio Sociale (Negri e l'Operaismo)
l'Operaio che non sta più nella Fabbrica ma nella Metropoli.
Nel 68 l'ipotesi di Adorno emerge con forza
giovani studenti diventano il centro della contestazione
l'intellettuale scende in campo come Soggetto
ma agisce la prassi
esattamente ciò che Adorno riteneva impossibile
e che tuttavia accade.
Nel 77 italiano entrano in campo contemporaneamente
l'intellettuale, l'outsider, l'operaio sociale
e, imprevisto, il movimento femminista
la donna.
Tutte le ipotesi sul Soggetto diventano vere, e oltre.
E siamo già ben oltre il marxismo delle origini.
Ma col postfordismo e col postmoderno la questione si ridefinisce ulteriormente
la società si frammenta in un pulviscolo di microsoggetti
non più definibili sulla base di un ruolo sociale stabile
e si parla di Moltitudine.
Ma è un processo in divenire
dentro al quale si moltiplicano le differenze
le contraddizioni
dentro una società sempre meno materiale
e sempre più semiotico-mediatica-simbolica.
E precipita quella crisi del Soggetto anticipata agli inizi del 900
da Pirandello, e da Freud.
Dell'Io penso cartesiano
entra in crisi proprio l"Io"
dapprima nelle avanguardie culturali
poi nella società attuale
nella forma e nella prassi sociale.
Per cui ora siamo nell'era
della dissoluzione del Soggetto
della fine dell'Identità
della rete e dei nodi
e ciascuno di noi è un nodo
dentro un flusso variabile di relazioni
che lo ridefiniscono continuamente
e lo dissolvono come entità stabile e definita.
Un soggetto senza Forma
un soggetto senza Identità
un soggetto in perpetuo divenire
un soggetto fuori di sé più che dentro di sé
un soggetto significante vuoto
che tuttavia esprime il Desiderio.
Ecco il soggetto del conflitto è la Macchina Desiderante
dovunque si manifesti
e chiunque esprima l'istanza desiderante
che rifiuta ogni Forma e ogni Potere e ogni Potenza.
Giacché oggi il conflitto è agito da un Soggetto
che tanto meno esiste tanto più è sovversivo
perché rifiuta le forme sociali reificate
in favore dell'informalità libera
e dunque il Soggetto del cambiamento
è un comportamento
che è esattamente il rifiuto di definirsi come Soggetto.
Ed ecco che siamo del tutto fuori dall'impostazione iniziale
e da marx dobbiamo passare a Foucault
Deleuze e Guattarì
Lyotard
Freud e la psicanalisi
Derrida e la decostruzione
eccetera.
Un quadro nuovo, inedito
ma abbiamo degli strumenti.
E allora avanti con quello che potremmo definire
nichilismo del soggetto
e ridiscutiamo tutto.
Veramente tosta questa riflessione! Molto affascinante!