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  • Marcello Moscatelli

Si potevano mangiare le fragole - Dadaismi

Piove nella città dell'eterna notte

e cammini per le vie della metropoli

incrociando di rado

esseri bizzarri

scarsamente umani.


Ricordava vagamente, un tempo che splendeva il sole

e le giornate erano allegre di colori

e si giocava alla vita.


Grigio plumbeo il cielo

su edifici grigio piombo

su strade grigio piombo.


E c'erano le farfalle e le lucciole

e di notte vedevi la luna

e c'erano i prati sconfinati d'erba verde

e l'azzurro del mare

e le conchiglie

e i pesci.


Baluginano luci azzurrine

dalle finestre illuminate

per le strade rari passanti

dotati dell'apposito permesso

e neri gendarmi dappertutto

a presidiare ogni incrocio.


Si potevano mangiare le fragole

appena raccolte

così succose

e le ciliegie

e sbocciavano le rose

le viole

i tulipani.


Come un ricordo

lontano

di cose

forse mai esistite.


Si strinse nel cappotto e affrettò il passo

il suo permesso scadeva

fra dieci minuti.

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