Il Movimento Estetico - Sul 77
- Marcello Moscatelli
- 30 dic 2020
- Tempo di lettura: 1 min
1) Nel Movimento 77 i linguaggi delle avanguardie culturali del primo 900
Dadaismo Surrealismo Futurismo
vengono assunti come pratica di massa
da parte di soggetti proletari o proletarizzati o in via di proletarizzazione
ma non più privi di capacità cognitive autonome.
E' il proletariato del General Intellect
il Lavoro cognitivo
che si esprime in forme inedite per il Movimento Operaio.
2) Ironia, Nonsense, irrazionalità, caos, velocità, potenza
sono alcuni elementi che il Movimento assume dalle Avanguardie Storiche
per esprimere un Desiderio che non sta più dentro al Lavoro
ma fuori di esso
nel Gioco, nella Festa, nel Dono, nell'Eros.
Perfino l'uso della Forza perde il suo carattere politico
e diventa segno, espressione
svincolata dal rapporto mezzo-fine
e dalla presa del Potere.
3) In questo convergono processi di massificazione della Cultura
e di acculturazione della Masse
curvati nel senso del conflitto dal Movimento
che sfrutta una tensione interna al Pop.
4) E' dunque dentro la sfera Estetica che si danno
i linguaggi e le pratiche del Movimento
che assume le due polarità di tale termine
Arte e Sensibilità
per ridefinirsi non già come l'ultimo dei Movimenti dell'800
ma il primo dei Movimenti del 2000
5) Nulla di più estraneo alla cultura del PCI
che è una cultura Politica.
L'incomprensione e la rottura sono inevitabili
non solo attorno all'aggettivo Comunista
che nel Movimento e nel Partito
assume un significato radicalmente diverso
ma proprio attorno al sostantivo Partito
e al Politico come luogo della Prassi.
E quelle frange del Movimento
che hanno continuato a ragionare in termini Leninisti
non sono nemmeno la Retroguardia del Movimento.
Sono soltanto un corpo estraneo
un parassita
che ha contribuito alla sconfitta.
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