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  • Marcello Moscatelli

Noi

Noi siamo come una certa Potenza

le file serrate

in testa ai cortei

le aste senza bandiera

le mani guantate

le Orde Fatate

e gli occhi castan

e gli occhiali Rayban


e teniamo la mano alle nostre ragazze

dentro ai cortei dentro alle piazze

coi celerini stagliati di lato

un poco appannati un poco sfocati

un poco distanti

piuttosto scostanti


e mille sanpietrini

e un cielo dazzurro cinerino

e leggiamo prevert e kandinsky

e ascoltiamo anche il tenco luigi

dentro la cameretta

solo soletto sola soletta

prediligi il tamigi

nei bistrot alla parigi


e Jean Paul Sartre

Baby


Noi volemmo il cielo sulla terra


e siamo i neri meridienoali

siamo gli autonomi dei centri sociali

e drogati zingari e zoccole

un poco poeti un poco cretini

siamo i figliocci di Celestini


Noi percorriamo viuzze nel centro

dopo luntima guerriglia

la mano stretta a una certa ragazza

sotto il chiaro di luna

e di amori e teppisti

e si fottano i futuristi


Noi vanno e vengono sti capelloni

noi di provò e di televisioni

noi delle foglie che cadono lente

e ondeggiano attente

e suonano il vento

e danzano


Noi Dadaisti Organizzati

noi scapigliati disordinati

disciplinati provocatori

scusate signore

scusate signori


Noi non si potè essere gentili


le fiamme per via

un poco di fumò

Dalì e poi Picasso

e Joyce e un gran fracasso

Campari al bistrò

Lenin e Fucò


e il dodici marzo

mon amuor

il dodici marzo

77


e allora ci siamo

e allora noi siamo

noi siamo suvvia

siamo L'Autonomia

Operaia

Baby


Per

Il

Comunismo


Yeah










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