Noi siamo come una certa Potenza
le file serrate
in testa ai cortei
le aste senza bandiera
le mani guantate
le Orde Fatate
e gli occhi castan
e gli occhiali Rayban
e teniamo la mano alle nostre ragazze
dentro ai cortei dentro alle piazze
coi celerini stagliati di lato
un poco appannati un poco sfocati
un poco distanti
piuttosto scostanti
e mille sanpietrini
e un cielo dazzurro cinerino
e leggiamo prevert e kandinsky
e ascoltiamo anche il tenco luigi
dentro la cameretta
solo soletto sola soletta
prediligi il tamigi
nei bistrot alla parigi
e Jean Paul Sartre
Baby
Noi volemmo il cielo sulla terra
e siamo i neri meridienoali
siamo gli autonomi dei centri sociali
e drogati zingari e zoccole
un poco poeti un poco cretini
siamo i figliocci di Celestini
Noi percorriamo viuzze nel centro
dopo luntima guerriglia
la mano stretta a una certa ragazza
sotto il chiaro di luna
e di amori e teppisti
e si fottano i futuristi
Noi vanno e vengono sti capelloni
noi di provò e di televisioni
noi delle foglie che cadono lente
e ondeggiano attente
e suonano il vento
e danzano
Noi Dadaisti Organizzati
noi scapigliati disordinati
disciplinati provocatori
scusate signore
scusate signori
Noi non si potè essere gentili
le fiamme per via
un poco di fumò
Dalì e poi Picasso
e Joyce e un gran fracasso
Campari al bistrò
Lenin e Fucò
e il dodici marzo
mon amuor
il dodici marzo
77
e allora ci siamo
e allora noi siamo
noi siamo suvvia
siamo L'Autonomia
Operaia
Baby
Per
Il
Comunismo
Yeah
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