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  • Marcello Moscatelli

A che punto

parallele che sincontrano

negli spazi inconsueti

dove abitano i paradossi e gli gnomi dei fiori

e le lucciole brillano ancora


e pasolini all'idroscalo

apriva un bistrò alla francese

e foucault impazziva di luce

e petrolini alla scala

a tirare le arance alla dadaista

e vi salutano i braccianti

recitava il canovaccio


e io e te cincontrammo per caso

in un pomeriggio di sole e flaneurié

attraverso viuzze di antica fattura

e mattonelle di rossompei

stampigliate sui muri


e chi fu il bianconiglio e chi alice?


e ti scrissi dei versi gentili

e fumammo del tè e dell'assenzio

ai tavolini dell'irlanda libera

e della palestina rossa


e venezia la dotta

e bologna la troia

dove uccisero paz

di silenzio e di ozio

e di pace


e di praga la bella

e torino operaia

e le donne un po' inquiete

e i tassisti non sono gentili


e jean paul alla fermata del tram

aspettava godot

in leggero ritardo

e le barricate poterono attendere

per una volta


e in un giorno qualunque

ma di un tempo preciso

precipitarono i corvi a spirale

e sorrisero gli stukas

e dio conta le lacrime delle donne


e hanno tagliato tutti i fiori

alla fine


e facemmo le ore

della luna perplessa

aspettando che il rosso dell'alba arrivasse

a schiarire la notte


e sentinella a che punto

sentinella del tempo

a che punto

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