Alle donne che mi hanno attraversato
al centro del cuore
o di sfuggita
di sghembo
in diagonale
invisibili nella coda dell'occhio di un giorno di primavera
che cantano i grilli e volano i sanpietrini.
Alle donne che ho inseguito a caccia di lucciole e di poesia
nellasfalto disciolto nelle giornate luminose e infernali
nei deserti di vetro e dacciaio
delle giornate dagosto che gli dei m'hanno dato di vivere
E a quelle silenziose e discrete
e timide e spaventate
che non vissero per paura di vivere
con unombra negli occhi
e un impermeabile chiaro e leggero
e un quotidiano radicale nella borsetta firmata
e la seta fra i capelli
e l'azzurro del cielo quando è sereno
e una cosa di Celine da leggere
e la gioia nei sogni
agitati da nevrosi improbabili
e rimozioni a perdere
e la solitudine in tasca.
A tutti i fronti rossi di sangue
e ai fronti delle passioni
agitati da sanguinamenti mensili
e virili deliri donnipotenza
e bagatelle per un massacro..
Grazie per la felicità e le ferite
e per le cicatrici
e per l'amore che non ho visto
e per le notti insonni di orgasmi
e di lacrime
e di parole tra noi leggere
e di lunghi percorsi a spirale nelle viuzze del centro
le mani che si cercano e
la luce negli occhi
e per quella cosa che chiamano vita.
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