seguimmo le cose bizzarre
i cristalli di quarzo
e i poeti impazziti
le spine dei rovi
i frutteti seccati dal sole
in unestate di fuochi
in un inverno di iceberg
in un giorno qualunque
alla fermata del tram
i malinconici
i tristi
i pessimisti
i nichilisti
i dark
i diversi
baudelair e proust
i santi stiliti
e i peccatori assassini
e la giustizia proletaria
fragile di meccanismi daccatto
da robivecchi
di ruggine e fango
armata di fumi azzurrini
evanescenti dimmaginazione
e di fiabe
e telefilm
che vincono i buoni
alla fine
e gli ombretti da poco
e le labbra gentili
accarezzammo piano
temendo come
come temendo
qualcosa
e dio degli imbecilli
e dei cretini
e degli ingenui
ma troppo
e dio delle piccole cose
abbi pietà di noi
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