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E com'era corto il romanzo - Libri

  • Marcello Moscatelli
  • 16 mag 2022
  • Tempo di lettura: 1 min

Tanto più inconcepibile, questa avversione per la lettura, se apparteniamo a un generazione, a un'epoca, a un ambiente, a una famiglia dove la tendenza era piuttosto quella di impedirci di leggere


"Ma smettila di leggere, insomma, ti rovinerai gli occhi"


"Vai fuori a giocare, piuttosto, che c'è un tempo stupendo"


"Spegni la luce, è tardi"


Si, allora il tempo era sempre troppo bello per leggere, e la notte troppo buia


Se ci fate caso leggere o non leggere, il verbo era già coniugato all'imperativo


Anche nel passato, la musica è sempre quella


Cosicché leggere era a quei tempi un atto sovversivo


Alla scoperta del romanzo si univa l'eccitazione di disobbedire alla famiglia


Duplice incanto


Oh, il ricordo di quelle ore di lettura rubate sotto le coperte alla luce di una torcia elettrica


Come correva anna karenina verso il suo vronskij in quelle ore della notte


Si amavano, quei due, ed era già bello, ma si amavano contro la proibizione di leggere e questo era ancora più bello


Si amavano contro mammsa e papà, si amavano contro i compiti di masatematica da finire, contro l'esercizio di francese da consegnare, contro la stanza da mettere in ordine, si amavano invece di andare a tavola, si amavano prima del dolce, si preferivano alla partita di calcio e alla raccolta dei funghi... si erano scelti e si preferivano a tutto


E com'era corto il romanzo


Daniel Pennac

Come un romanzo



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