Nei territori in frantumi
tristi di binari in disuso
accantonati di lato
a languire senza fine
dentro tramonti color arancio e ruggine
e di strade senza uscita
sterrate di polvere
e di eroina
e di amori secchi
Fra polveri all'arsenico
e il verde assenzio
e stringere elastici
e serrare i denti
e scorrere liquori di lacrime
e sangue
Dove fantasmi di esistenze
curvano a parabola
e in basso
Dove ti vidi per la prima volta
tra desideri di carne e di sangue
e di metafisiche insurrezioni
e di meccaniche di Aristotele
e i fiori del male
Dove gli spettri d'europa
s'aggirano smarriti
brandendo laceri stracci
e i poeti tacciono
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