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  • Marcello Moscatelli

E i poeti tacciono

Nei territori in frantumi

tristi di binari in disuso

accantonati di lato

a languire senza fine

dentro tramonti color arancio e ruggine


e di strade senza uscita

sterrate di polvere

e di eroina


e di amori secchi



Fra polveri all'arsenico

e il verde assenzio


e stringere elastici

e serrare i denti

e scorrere liquori di lacrime

e sangue


Dove fantasmi di esistenze

curvano a parabola

e in basso


Dove ti vidi per la prima volta

tra desideri di carne e di sangue

e di metafisiche insurrezioni

e di meccaniche di Aristotele

e i fiori del male


Dove gli spettri d'europa

s'aggirano smarriti

brandendo laceri stracci


e i poeti tacciono


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