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  • Marcello Moscatelli

E sei bella

e sei bella col tuo libro di einaudi o di adelphi tra le dita curate di creme e di smalti e di anelli e monili sopra il polso sottile


il tuo libro di celine o di sarte di celine o di sarte o di brecht o camus o baudelaire


e vesti all'esistenzialista come ai tempi del maggio che fiorivano spiagge e champagne

e seduci senza volerlo se ti aggiusti il cappello con elegante noncuranza

e ti guardi dintorno con curiosa attenzione

e profumi di muschio e di donna


era bello aspettarti che tardavi a venire e sentirti parlare e guardarti ascoltare e guardarti


quelle sere che il corpo poteva aspettare l'ultimo indispensabile futile discorso tra noi infinito


e bello come la primavera che fioriscono i ciliegi e praga brucia le lacrime delle donne davanti al sol dell'avvenire in acciao cromato


e seguire le curve sinuose con la punta a grafite come un'astrazione di platone e kandinski


e un abbraccio di seta e corallo e uno sguardo di miele e veleno


era bello le sere nelle piazze di tutti i colori irrompere spaventati guerrieri e fragili pinocchi e gente che ha un altro avviso e di neri gendarmi

e giocare a cercarsi


e fu bello per sempre come un corallo incastonato nell'ambra dai riflessi soffusi da flaneur e poeti


e aspettami dove sei aspettami senza pensarci aspettami senza saperlo aspettami senza aspettarmi aspettami


il nostro discorso di occhi e di mani e platoni e kandinsky e bandiere a garrire cupamente vibranti nelle sere brunite di spezie e liquori


il nostro dicevo discorso amore il nostro amore il nostro discorso non è ancora finito




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