ed amammo i poeti e le stelle
e le sere d'estate
e le strade deserte
e le dita intrecciate
e gli sguardi di miele
e gli sguardi di fuoco
consumammo accendini
e la Banda Bellini
incendiammo pianure
era il settantasette
era i fiori del male
quarantotto e tressette
eravamo un po assurdi
pure un po surreali
eravamo violenti
eravamo aurorali
avevamo ventanni
non ritornano più
ti rividi a quaranta
eri tu suppergiù
eri tu ero io
ci prendemmo un amaro
in giorno da dio
e nel bar sotto casa
e nel Bar Dallo Zio
ricordammo di ieri
ci guardammo un incanto
ci volemmo più bene
questo gioco dazzardo
questo gioco la vita
la giocammo maluccio
esaurimmo la posta
con un numero solo
non rimase più niente
ed i porci e le ali
e tanti sassi
per i maiali
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