Non mi ci volle molto per riuscire a mettere a fuoco tutte o almeno gran parte delle fisionomie che popolavano quel luogo
Fra i tanti, prese corpo la figura di quello che sarebbe diventato il mio Maestro
Si chiamava Tabori ed era forse l'unico ad essere accettato e benvoluto da entrambe le fazioni del circolo
Di lui avrei voluto sapere qualcosa di più, ma Strumpfel Lump a questo proposito mi fu di scarso aiuto
Vero è che, messo di fronte ad un boccale di birra, il vecchio si scioglieva, e che un po per volta, cercando di indovinare ciò che andava farneticando nei suoi rari momenti di loquacità, ero venuto a sapere ogni cosa sui pittoreschi personaggi che frequentavano il Rote Engel - ma su Tabori neanche una parola
Eppure ero certo che i due si conoscevano, perché lo sguardo che si scambiavano, nell'incontrarsi la sera, durava quel tanto in più da sottintendere un saluto
E una volta che al vecchio era capitato di alzare un po troppo il gomito, fino al punto di molestare quanti gli stavano intorno, avevo avuto la netta sensazione che, falliti gli innumerevoli tentativi di calmarlo e di mandarlo a casa, fosse bastata una sola occhiata di Tabori per farlo uscire mogio mogio dal locale
Così un giorno mi feci coraggio e, al terzo boccale di birra che gli offrivo, azzardai una domanda diretta
"E Tabori?" chiesi
A questa domanda Strumpfel Lump si svegliò da quella specie di sonniloquio e i suoi occhi perennemente inespressivi sembrarono raccogliersi come uno che si tiri su le brache
Per la prima volta il vecchio mi guardò dritto in faccia
"Sta lontano da quell'uomo!" tuonò con un piglio da predicatore di campagna
"Quello... quello ha giocato all'inferno!"
Paolo Maurensig
La Variante di Luneburg
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