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  • Marcello Moscatelli

La Crisi della Militanza - Libri

Io stavo in un grupppo extraparlamentare


I gruppi io li vivevo come elemento di continuità del movimento comunista


Per me significava una storia che stava dietro e che mi veniva trasmessa


Poi c'è stat la sconfitta di quei gruppi


Per me la sconfitta significava che tu avevi marciato per tutto un periodo credendo a una cosa minima che ti potevi incontrare con tre o quattro formazioni che magari la pensavano in maniera diversa, ma con cui potevi comunque stabilire un obiettivo minimo


L'obiettivo era quello di essere sufficientemente forti da condiionare la linea politica di questo elefante che era il Partito Comunista èer portarlo sulla retta via rivoluzionaria


Con il risultato delle elezioni del 20 giugno questa idea per me va in pezzi e a confermarlo c'è lo scioglimento di Lotta Continua e la Festa - lager della FGCI a Ravenna la stessa estate


Ma il risultato più deludente fu quello del cartello di Dp che raccoglieva i gruppi extraparlamentari e che era arrivato a stento a raccogliere mezzo milione di voti


E poi nello stesso periodo c'è stato questo impatto col movimento delle donne, col femminismo


Io per esempio a quel punto volevo superare il ruolo che avevo che era quello del leaderino


Il leaderino del gruppo è quello che ha fatto anni di militanza dentro la sua organizzazione, il suo partitino, il suo gruppo appunto


Lì dentro ha fatto carriera, ha acauisito potere attraverso la fedeltà alla linea, lo studio, attraverso tutte quelle componenti che costituiscono in una parola la militanza


Il leaderino può essere un capo, un mezzo capo, un capetto, è uno comunque che ha un potere sugli altri compagni perché questo potere gli è stato conferito dalle alte gerarchie, dai vertici del suo gruppo


E allora in base a questo il leaderino si convince di essere sempre stato un comunista, un vero rivoluzionario, e non si chiede che cosa sia la trasformazione concreat di sé stesso e degli altri che gli stanno appresso, o meglio, sotto


Gli altri compagni sono material eumano da formare, da forgiare secondo le direttive ufficieli delle elite dirigenti del gruppo


Ecco questa è stata per me la grande contraddizione che si è verificata in quel momento, capire che il mio sacrificio la mia dedizione incondiionata alla causa del comunismo nascondeva in realtà il mio bisogno di darmi la maschera di una identità che in me stesso non avevo


Queste contraddizioni hanno attraversato tutti i compagni dei gruppi


Io ho visto compagni distrutti dopo una riunione dove si constatava la fine di una eperienza per la quale si aveva sacrificato l'anima e il corpo


Ma questo è stato un passaggio obbligato


Nanni Balestrini

Primo Moroni


L'Orda d'Oro




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