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Le cose sbiadite

  • Marcello Moscatelli
  • 8 mar 2022
  • Tempo di lettura: 1 min

cercami nei luoghi che mai diresti dentro architetture industriali tristi di ruggini e di ricordi di polvere e ferro e sudore e rosse di antiche bandiere oramai scolorite da troppi lavaggi


abitate da personaggi brechtiani opportunamente rivisitati

che rovistano la spazzatura a cercare pepite e perle della malasorte


e tra i biancospini di periferia e corone di spine in offerta speciale tre per due al reparto supplizi


o distrattamente nelle lunghe passeggiate di una volta strappate a brandelli di residui di resti di una specie di giorni


quando gli orologi erano lenti e battevano le ore con una certa pigrizia


e il vento soffiava a levante


e la storia, ah, la storia


e il domani che canta è finito a sanremo con un discreto successo


dentro questi deserti popolati da spettri

tra libretti usurati e perle e nastrini e inutili saggezze dallo sguardo un po' stanco di troppe primavere


e vestito di vintage o di vecchio o di stile o di ridicolo o pretenzioso fuori luogo abbinando i colori a casaccio con una certa cura


e fiorellini secchi da vecchia checca sfigata

e li mettevamo tra pagina e pagina nei giorni dell'arcobaleno


ma cerchiamoci ancora frugando le vecchie fotografie chissà dove riposte chissà come trovare chissà perché un sorriso da un ricordo assassino e una lacrima da mille silenzi


e mi trovi dal lato del grigio e del rosso e delle cose sbiadite e di tutte le malinconie

 
 
 

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