Lucia non si sposerà
Lucia non avrà mai una casa né un armadio né portamaionese
Finirà tra piatti di carta in case occupate senza riscaldamnto con giovani bruciati
Lucia tuo zio ce l'ha qella bella impresa di vigilanza
Tuo cugino così serio con la Fiat Tartaruga lui si che non è mai allegro
Tuo padre...
Lucia guarda fuori dalla finestra, ascolta il lamento materno con sottofondo lontano di rock sororale
Quando sente la voce della madre incrinarsi, allora le si avvicina e la abbraccia
Non posso cambiare mamma, mi dispiace, è tutto quello che ho
E come lo chiami?
Dignità, dignità la chiamo
Dignità coi patti di carta povera lucia, tutti ti vogliono bene... se solo tu fossi più...
Entra Lucinda coda-di-volpe suonando una chitarra immaginaria davanti a centomila Gaetani impazziti
La pendola suona le sette
Leone dov'è?
Stefano Benni
Comici Spaventati Guerrieri
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