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  • Marcello Moscatelli

Niente di nuovo

sulla torre di guardia attendemmo gli eventi

e sentinella a che punto


e passò un unicorno

e godot attendeva due tipi

e proust disdegnò le ciambelle ed i membri

e fuggì con alice


e il deserto senza i tartari

e le rose senza il pane

e la potemkin obbedì

e non venne nessun ottobre

per un'improvvisa riforma del calendario


e il pianista scese dall'acqua

e suonò nei locali di strip

a berlino nei venti

al cabaret

di froci comunisti dadaisti surrealisti

dagli occhi dipinti

e dagli occhialetti rotondi

en attendent una stranissima croce

ed il rosso ed il nero incrociati


e niente di nuovo

alle sette di mattina


e niente di nuovo

alle tre del pomeriggio


e niente di nuovo

la gente è come un fiume

ma il terzo reparto celere

ma il terzo reparto celere controlla


e niente di nuovo

nel cielo di londra e parigi


e nei pavé dei quartieri latini


e negli occhi di cristallo

e nelle mani


e negli amori dagosto

ridenti e fuggitivi


e nella stanchezza di tutte le passioni

e ho letto tutti i libri


e niente di nuovo alla radio


e niente di nuovo

i violini di choran

e chagall suona il flauto


e paganini panini assortiti

all'uscita di scuola all'intervallo

e gridava gelati


e niente di nuovo alla comune di parigi





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