Avevano setrrato la facoltà di Architettura, che era dunque in mano alla polizia.
La sera, la notte, alla riunione dei comitati d'agitazione dell'università decidemmo che saremmo andati a riprenderla.
Ci svegliammo presto e andammo, orgogliosi di aver messo in piedi un'embrione di servizio d'ordine.
Arrivammo sotto quella scarpata erbosa e cominciammo a tirare uova contro i poliziotti infagottati, impreparati, abituati a spazzar via le manifestazioni senza incontrare resistenza.
Quando caricarono non scappammo.
Ci ritiravamo e contrattaccavamo, sassi contro granate lacrimogene, su e giù per i vialetti e i prati della zona armati di oggetti occasionali, sassi, stecche delle panchine e roba simile.
Qualche gippone fonì incendiato, ci furono fermi e botte da orbi.
Un gruppo guidato da me e Massimiliano Fucksas riuscì ad entrare in un androne della facoltà, ma lì ci trovammo imbottigliati e presi tra due fuochi, i poliziotti che facevano una resistenza forsennata dall'interno e i carabinieri che ci arrivavano alle spalle.
Uscimmo tra due ali di carabinieri che menavano colpi roteando le giberne.
Una ragazza mi si aggrappò al bavero del cappotto, scivolammo sulla schiuma degli idranti, rotolammo lungo tutta la scala e ci trovammo fuori dall'incubo.
Cariche e contro-cariche si susseguirono per tutta la mattinata e alla fine, laceri, sporchi, stanchi ci organizzammo per un corteo fino a Palazzo Chigi.
Ricordo che salii sull'obelisco di Piazza Colonna dicendo " Compagni, solo quattro file di poliziotti ci separano dai nostri nemici"
I poliziotti imbracciavano i mitra, nessuno si mosse, poi la tensione si sciolse quando alcuni deputati comunisti scesi da Montecitorio ci invitarono ad andare in delegazione a discutere con loro.
Uscendo trovammo all'edicola i giornali con su scritto
Battaglia a Valle Giulia
Nanni Balestrini
Primo Moroni
L'Orda d'Oro
e ovviamente
Piazza di Spagna Splendida Giornata...
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