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Marcello Moscatelli

Non è finita

come il fiume passò

di diversi e di uguali mattini

e di sole e di pioggia


e l'avvenire tarda ad arrivare

ma il tempo ha troppa fretta


e scandisci le ore coi metronomi di piombo

e piomba le vetrate di barriere spinate

nei giorni dei neri arcobaleni

e delle rosse bandiere


e seguivo i tuoi occhi

nelle grigie mattine di marzo

attraverso gli inchiostri di carta

che velavano

e spiegavano

e velavano


e sentivo di praga la rossa

spegnersi all'orizzonte

negli ultimi fuochi


e uccidete Jures e Jan Palack

e l'ordine regna a Varsavia


e quei giorno cadevano i fiori

a colpi di polveri bianche

e rivoletti rossi coagulati


e spaccammo tutti i vetri

e Break


lo ricordo come ieri

come ieri bella mia

ci baciammo sulla via

sulla via dell'avvenire

trafficata a non finire

da cialtroni proletari

dai colori dei più vari

dalle tesi deliranti

chi ci uccise tutti quanti


falsi proletari armati

perditempo reclutati

no eroina nei quartieri

e no ero

e no polizia


e ci spazzarono tutti via


e asciuga le lacrime bella signora

è andata così ed è stata la storia

la storia che uccide chi resta innocente

e vivono gli assassini

e blackout


e asciuga le lacrime ritorneremo

un giorno di maggio bel tempo faremo

avessi centanni ti porto al corteo

passasse del tempo l'intero trofeo


ti porto al corteo e ti dono una vita

il canto del cigno che non è finita

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