Il poeta dell'ultima stazione non piange inutilmente, il lamento rallenta il passo
Umidità delle età trascorse
Coloro che si nutrono di lacrime son contenti e pesanti, le infilano, per ingannare i serpenti, sotto le collane delle loro anime
Il poeta può dedicarsi a esercizi di ginnastica svedese
Ma per l'abbondanza e l'esplosione, sa accendere la speranza OGGI
Tranquillo, ardnte, furioso, intimo, patetico, lento, impetuoso, il suo desiderio ribolle per l'entusiasmo, forma feconda dell'intensità
Saper riconoscere e cogliere le tracce della forza che aspettiamo, che sono dovunque, espresse in una lingua essenziale di cifre, incise sui cristalli, sulle conchiglie, sulle rotaie, nelle nuvole, nel vetro, nel cuore della neve, della luce, sul carbone, sulla mano, nei raggi che si concentrano attorno al polo magnetico, sulle ali
La persistenza acuisce e fa saettare la gioia verso le campane astrali, distillazione delle onde di di alimento impassibile, creatrice di una vita nuova. Scorrere in tutti i colori e sanguinare tra le foglie di tutti gli alberi,. Vigore e sete, emozione dinanzi a questa formazione che non si vede né si spiega: la poesia
(...)
La poesia non è più soggetto, rima, ritmo, sonorità: azione formale
Proiettati sul quotidiano, questi possono essere mezzi senza impiego regolare né registrato, a cui io do la stessa importanza che al coccodrillo, al minerale ardente, all'erba
Occhio, acqua, bilancia, sole, chilometro e tutto quel che posso concepire come un'unità e che rappresenta un valore suscettibile di diventare umano: la sensibilità
Gli elementi simpatizzano tra di loro, così intimamente stretti e davvero compenetrati come gli emisferi del cervello e gli scompartimenti di un transatlantico(...)
Essere severi e crudeli, puri e onesti con l'opera che si sta preparando e che verrà introdotta tra gli uomini, nuovi organismi, creazioni che vivono in ossa di luce e nella favolosa espressione dell'azione (REALTA')
Il resto, chiamato letteratura, è l'incartamento dell'imbecillità umana per l'informazione dei professori del futuro
La poesia cresce o buca il cratere, tace, uccide o grida, lungo le gradazioni della realtà accelerata
Non sarà più un prodotto dell'ottica, né del significato né dell'intelligenza, impressione o facoltà di trasformare le impronte dei sentimenti
La logica non ci guida più, e il suo uso, assai comodo, troppo impotente, luce ingannevole che sperpera le monete del relativismo sterile, è, per noi, estinto per sempre
Altre forze produttive gridano la loro libertà, fiammeggianti, indefinibil e gigantesche, sulle montagne di cristallo, e di preghiera
(...)
Sotto la corteccia degli alberi abbattuti, cerco il ritratto delle cose future, del vigore, e forse, nei canali, la vita sta già inturgidendo l'oscurità del ferro e del carbone
Tristan Tzara
Manifesti del dadaismo
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