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  • Marcello Moscatelli

Note sulla poesia - Dadaismi - Libri

Il poeta dell'ultima stazione non piange inutilmente, il lamento rallenta il passo


Umidità delle età trascorse


Coloro che si nutrono di lacrime son contenti e pesanti, le infilano, per ingannare i serpenti, sotto le collane delle loro anime


Il poeta può dedicarsi a esercizi di ginnastica svedese


Ma per l'abbondanza e l'esplosione, sa accendere la speranza OGGI


Tranquillo, ardnte, furioso, intimo, patetico, lento, impetuoso, il suo desiderio ribolle per l'entusiasmo, forma feconda dell'intensità


Saper riconoscere e cogliere le tracce della forza che aspettiamo, che sono dovunque, espresse in una lingua essenziale di cifre, incise sui cristalli, sulle conchiglie, sulle rotaie, nelle nuvole, nel vetro, nel cuore della neve, della luce, sul carbone, sulla mano, nei raggi che si concentrano attorno al polo magnetico, sulle ali


La persistenza acuisce e fa saettare la gioia verso le campane astrali, distillazione delle onde di di alimento impassibile, creatrice di una vita nuova. Scorrere in tutti i colori e sanguinare tra le foglie di tutti gli alberi,. Vigore e sete, emozione dinanzi a questa formazione che non si vede né si spiega: la poesia


(...)


La poesia non è più soggetto, rima, ritmo, sonorità: azione formale


Proiettati sul quotidiano, questi possono essere mezzi senza impiego regolare né registrato, a cui io do la stessa importanza che al coccodrillo, al minerale ardente, all'erba


Occhio, acqua, bilancia, sole, chilometro e tutto quel che posso concepire come un'unità e che rappresenta un valore suscettibile di diventare umano: la sensibilità


Gli elementi simpatizzano tra di loro, così intimamente stretti e davvero compenetrati come gli emisferi del cervello e gli scompartimenti di un transatlantico(...)


Essere severi e crudeli, puri e onesti con l'opera che si sta preparando e che verrà introdotta tra gli uomini, nuovi organismi, creazioni che vivono in ossa di luce e nella favolosa espressione dell'azione (REALTA')


Il resto, chiamato letteratura, è l'incartamento dell'imbecillità umana per l'informazione dei professori del futuro


La poesia cresce o buca il cratere, tace, uccide o grida, lungo le gradazioni della realtà accelerata


Non sarà più un prodotto dell'ottica, né del significato né dell'intelligenza, impressione o facoltà di trasformare le impronte dei sentimenti


La logica non ci guida più, e il suo uso, assai comodo, troppo impotente, luce ingannevole che sperpera le monete del relativismo sterile, è, per noi, estinto per sempre


Altre forze produttive gridano la loro libertà, fiammeggianti, indefinibil e gigantesche, sulle montagne di cristallo, e di preghiera


(...)


Sotto la corteccia degli alberi abbattuti, cerco il ritratto delle cose future, del vigore, e forse, nei canali, la vita sta già inturgidendo l'oscurità del ferro e del carbone


Tristan Tzara

Manifesti del dadaismo


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