Ogni lettura è un atto di resistenza
Di resistenza a cosa?
A tutte le contingenze
Tutte
sociali
professionali
psicologiche
affettive
climatiche
familiari
domestiche
gregarie
patologiche
pecuniarie
ideologiche
culturali
o narcisistiche
Una lettura ben fatta salva da tutto, compreso da se stessi
E soprattutto, leggiamo contro la morte
è kafka che legge contro i progetti mercantili del padre
Flannery O' Connor che legge Dostoevskij contro l'ironia della madre
"L'idiota, solo tu potevi chiedere un libro con un titolo del genere"
Thibaudet che legge Montaigne nelle trincee di Verdun
Henri Mondor immerso nel suo Mallarmé nella francia dell'occupazione e del mercato nero
E' il giornalista Kauffmann che rilegge all'infinito lo stesso volume di guerra e pace nelle prigioni di beirut
Ed è naturalmente la confessione di Montesquieu
"Lo studio è stato per me il rimedio sovrano contro l'insofferenza e la noia non avendo io mai avuto pene che un'ora di lettura non abbia dissipato"
Ma è, più quotidianamente, il rifugio del libro contro il crepit'o della pioggia, il silenzioso bagliore delle pagine nel frastuono cadenzato del metrò, il romanzo nascosto nel cassetto della segretaria, la breve lettura del professore quando gli allievi sono interrogati alla lavagna e l'allieva in fondo alla classe che legge di nascosto, in attesa di consegnare il copito in bianco
Daniel Pennac
Come un romanzo
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