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  • Marcello Moscatelli

Se le sere di Maggio

E se le sere di maggio fiorissero fiori di acciaio temperato e gli ultravioletti attraversassero le fessure tra le ossa fino ai neuroni che tessono tele di iuta e agli spermi che attendono nelle fortezze ai confini del deserto


e i cementi lastricati fossero rigogliosi


e se le pietre saettanti da mani di grasso e di olio e di lacere vesti vincessero finalmente la scacchiera con la morte in un giorno bellissimo di biancospini lisergici


e al ballo mascherato saltassero in aria dolcemente all'ora del tè

tra rose e pietre e bottiglie e giochi di metallo freddi lucenti spietati bellissimi


e se le sirene incantassero Ulisse e Polifemo l'innocente incontrasse il Salvatore per il miracolo del sabato


e se le sirene blu intermittenti caracollassero all'improvviso da trinità dei monti


E se tu mi tenessi le mani e tremasse lo sguardo del colore di rosa e di violente perversioni


ecco se tu


se tu


allora nulla avrebbe più alcuna importanza

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