e poeti esaltati
e pittori naif
e filosofi ambrati
forse un po sfortunati
e passarono un po
per le forche di Artò
come fosse di maggio
come fosse di un treno
come fosse di assenzio
come fosse al veleno
le colline con lerba
un viottolo cieco
ed il tempo fu un tot
quattro elettrochoc
una pillola al giorno
non girare dattorno
la tua stanza ce l'hai
e tu lì resterai
a inventare parole
tra le nuvole
e il sole
tra un caffè ed un tranvai
e tu vieni poi vai
e tu vai dopo vieni
e fumò e capotreni
scusi chiedo permesso
non pensavo che fosse
non pensavo a lucia
però poi fa lo stesso
non pensai non pensavo
non pensavo che adesso
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