Stava la luce come sospesa
nelle fessure e i gli anfratti
e agli angoli appassiti
e ai bordi dell'occhio
brillava e spariva
e rossastra e fioca
e verde come la pece
e bianca era
fra come ragnatele
dei fili
dei tralicci di escher
e nelle case di Lovecraft
tra geometrie impossibili
e filtrava da tutte le cose
porose
sconnesse
dissestate
e alambicchi
e coltelli
e guizzano
e vieni amore
tra gli acrobati senza rete
gli oratori che balbettano
e i santi perversi
e le prostitute a parigi
e a vienna
e le ballerine al Moulin
ritratte dagli impressionisti
e certi quadri
muovono gli occhi
tralicciano
e sospirano
e stiletti al veleno
e la luce la luce
dei fiochi lampioni
oscurava la notte
e le stelle
dove jack il chirurgo
e il dottore alterato
a l'allegro sherlock
e i dadi tiravano a sorte
tra le rive e il Tamigi
a settembre inoltrato
quelche fiocco di neve
e una sala da tè
e signore
e messiè
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