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  • Marcello Moscatelli

Città sommersa - M Barone - Un Libro

Un padre e una figlia, un rapporto tormentato e conflittuale.

E anche un non rapporto.

Un non capire un non capirsi.


Finché, venuto il padre a mancare, lei scopre che era stato processato per banda armata.

Prima condannato infine assolto.


E le si rivela un territorio sconosciuto, di cui intuiva solo in generale le idee di sinistra del genitore.


E il viaggio alla scoperta di questo padre sconosciuto, attraverso i racconti di chi lo conosceva, i documenti, i viaggi nei suoi luoghi.


E ne emerge una figura di uomo contraddittorio, profondamente umano e sociale, che nella politica e nella rivoluzione aveva creduto inverarsi questa umanità socievole.

Ma della politica aveva scelto la parte più fredda e disumana.

E vi stava con passione e dedizione ma con distacco e ironia e incredulità.

Tutto assieme in un inestricabile groviglio.


E una vita segnata da episodi decisivi. Traumi.

Un omicidio e un tentato omicidio vissuti in prima persona.

La fuga in cerca d'aiuto.

il sangue addosso.

Le porte chiuse, le porte aperte.

Il senso di colpa.

Dovevo restare dovevo restare dovevo restare.


E il tentativo infine di arginare il riflusso.

Ricominciare daccapo.

Nuove idee nuove pratiche.

Una nuova vita.

Ma una vita segnata da un passato atroce, che spezza anche i nuovi legami.


La malattia, la sofferenza, la speranza, la morte.


E una figlia estranea al suo mondo cerca di capire idee sentimenti passioni ragioni

di una stagione della nostra storia.

Ma dall'esterno, dunque un po' meglio e un po' peggio.


Che la distanza rende lucidi ma estranei

e permette e non permette di capire.


E di quegli anni resta in lei l'immagine di una ferocia dissennata

violenza e morte e dissipazione insensata di esistenze.


E' che il percorso che lui ha seguito e che lei ha seguito sognava il comunismo

ma l'ha solo sfiorato senza entrarci dentro.


Manca la gioia manca il desiderio manca la creatività manca la socialità empatica.

Restano solo la violenza e la repressione e la lotta alla repressione.

Nel percorso di lui e nella ricostruzione di lei.


E non si sa se è distorto il percorso o è distorta la ricostruzione.


E lei crede di trovare suo padre in un suo documento degli anni successivi

dove teorizza nuove prospettive.


E forse lo trova.


Ma non trova il 77

o lo trova e non lo riconosce

in una lettera a Lotta Continua

dove si dice

Vogliamo la poesia.


Questo è il 77

Volevamo la poesia

anche se il mondo è terribile

proprio perché il mondo è terribile.


Se cercate in questo libro lo spirito di quei tempi

è qui che lo troverete.


Vogliamo la poesia.


Marta Barone. Città sommersa.

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