Contropolitiche del Desiderio
- Marcello Moscatelli
- 23 nov 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Convivono nel pensiero marxista e comunista in generale due polarità
L'Autonomia del sociale e il comunismo come Movimento
e il primato della Politica e del Partito.
Convivono spesso nello stesso teorico, a partire da Marx,
e convivono nella prassi
che vede elementi di Movimento dentro alle forme politiche
ed elementi politici dentro alle forme del Movimento.
Una vicenda complessa di contraddizioni e complementarietà.
Elementi giacobini, residui hegeliani (Lo Stato come luogo etico del Senso)
interessi più o meno consapevoli della classe politica comunista
(La cd Intelligentia)
giocano per il primato della politica.
La Macchina desiderante di Guattarì
che spontaneamente opera nelle forme sociali del conflitto
gioca per l'autonomia del sociale
e per la dissoluzione del potere
compreso il potere comunista.
Questa convivenza di elementi eterogenei ha fatto il suo tempo
nel postmoderno, nel rizoma semiosociale come nuova forma socioculturale
l'utilità sociale della politica e dello stato viene semplicemente meno.
E la Macchina desiderante diventa l'unica prospettiva comunista credibile
la rete dei soggetti contro la rete delle tecnostrutture
che opera contemporaneamente contro il potere del capitale, dello stato, dell'intelligentia
e contro i residui del politico dentro al Movimento.
C'è un Movimento nel Movimento che è il nocciolo del Movimento
e che è il Desiderio di socialità empatica immediata
che dissolve ogni Forma.
E' lì che si deve stare
per fare spazio
a ciò che non è Inferno
sempre più spazio
fino a che l'Inferno sia abolito.
Commenti