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  • Marcello Moscatelli

Futurabilità - Bifo Un Intervento

Essendo in perfetta sintonia

col testo di Bifo

non farò domande

ma porrò una questione

che è la questione fondamentale.

L'illuminismo.

Che cos'è l'illuminismo?

Questo ce lo spiega Adorno.

L'illuminismo è una tecnica

che apparentemente conosce l'ente

ma in realtà lo decide.

Impone una forma

ad un ente che è in sé caotico

e dunque molteplice, fluido indefinito

e dentro alla forma non ci sta.

Dunque la forma imposta all'ente dall'illuminismo

è una violenza esercitata sull'ente

una forma di dominio.

Pura tecnica priva di senso.

Ciononostante nella storia

l'illuminismo non si presenta subito

nella sua essenza pura

ma in un'altra forma.

Come spiega Nietzsche

nella Tragedia

apollo e dioniso si armonizzano

e apollo parla la lingua di dioniso.

Ecco, questo è il punto.

Dioniso è ciò che all'inizio

conferisce senso

a ciò che in sé

è pura tecnica.

Ma cos'è dioniso?

Da dove viene?

Dioniso viene dalla cultura prima dell'illuminismo

dioniso è la cultura del segno

che sta prima

della illuministica cultura del concetto.

Il segno significa l'ente

ma non lo definisce

e dunque lo lascia sussistere.

Il segno è sinestetico

e dunque coinvolge la sfera

della sensibilità psicofisica

e dunque il segno

è empatia, socievolezza, amore per l'essere

risonanza immediata tra il caos che è il soggetto

e il caos che è l'essere stesso.

E questa cosa qui

è appunto dioniso.

Ma l'illuminismo

per sua stessa natura

tende a compiere la sua essenza

dunque ad affermare progressivamente la tecnica

dunque a dissolvere progressivamente dioniso.

Questo processo accade lentamente nel tempo

ci vogliono diversi millenni

ma alla fine

l'illuminismo si compie

realizza la sua essenza

afferma la tecnica

e dissolve dioniso definitivamente.

Ma compiendosi si autodistrugge

perché dioniso è esattamente

l'elemento razionale preilluministico

che dava un senso

all'illuminismo stesso.

Venuto meno dioniso

abbiamo una tecnica priva di senso

priva di fondamento

priva di giustificazione razionale.

A questo punto

non si può più stare nell'illuminismo

bisogna procedere oltre.

E abbiamo il postilluminismo di destra

cioè una tecnostruttura autoreferenziale

che non si appella più ad alcuna giustificazione

ma semplicemente si dà

e si pone come intrascendibile

perché si. E basta.

Quello che noi non possiamo più fare

è contrapporre l'illuminismo

al postilluminismo di destra

perché, appunto,

l'illuminismo ha anch'esso perso

assieme a dioniso

ogni giustificazione razionale.

Ci serve dunque un postilluminismo di sinistra.

Ma noi abbiamo bisogno di senso

e il senso è dioniso

e dunque il postilluminismo di sinistra

è anche un preilluminismo.

Il recupero della cultura del segno.

Ma è anche un antilluminismo

perché nel postillumismo di sinistra

dioniso governa la tecnica

e non più il contrario.

Ecco.

Questo è il postilluminismo di sinistra.

Un luogo postillumistico, preilluministico, antilluministico.

Un luogo al tempo stesso

culturale, sociale, ontologico.

Vedete, compagni,

c'è una canzone di Ligabue

che ad un certo punto fa

"Niente paura si vede la luna perfino da qui".

Ecco, se noi siamo capaci

di costruire il postilluminismo di sinistra

e solo se siamo capaci di fare questo

allora avremo costruito un luogo

dal quale

nonostante tutto

ancora

si vede

la luna.

(Sembra lungo

ma in realtà è un riassunto

Un mio intervento alla presentazione del Libro Futurabilità).

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