top of page
Cerca
  • Marcello Moscatelli

Il Discorso di Artaud - Sul Teatro

1) La cultura si è separata dalla vita. Consiste in sistemi di pensiero da contemplare e da ripetere, ma che non si innervano nella prassi, non sono sentiti. Solo conosciuti.


2) Ciò dato il nostro compito è liberare la vita dalla cultura e lasciare che la vita stessa si sprigioni senza limiti. Compresa l'Arte che, per sua natura estetica e dunque contemplativa, separa la vita dalla forza, dalla potenza.


3) La ricchezza del teatro sta nella pluralità dei linguaggi che utilizza, e la riduzione del teatro a testo è un drammatico impoverimento tale da snaturare il teatro stesso


4) come l'alchimia il teatro ha natura simbolica, e come il simbolo alchemico il teatro allude ad una realtà spirituale che nel simbolo si condensa in attesa di farsi realtà (Oro, nella tradizione alchemica). E l'accesso al simbolo opera una purificazione, una spiritualizzazione del soggetto che vi accede, che sola può consentire la traduzione dello spirito in realtà.


5) Il teatro puro si rivela nel teatro balinese che abolisce il linguaggio della parola a attiva tutti gli altri linguaggi teatrali, gesti, musiche, luci... a comporre una scena. Ed è la scena, l'insieme che comunica con una intensità a noi sconosciuta. E fa appello a realtà metafisiche spirituali invisibili, potenze. Questa è la natura, l'essenza del teatro. Fuori dal linguaggio, prima del linguaggio, dunque col suo proprio linguaggio.


6) Si tratta di riprendere questo teatro puro e superare la centralità delle parole e del testo, e avremo un teatro incentrato sulla regia, oltre l'Autore. Un teatro che non fa appello alla psicologia cosciente e alla ragione ma agli strati più profondi dell'inconscio.

Capace di raggiungere la vita.

Ma tutto ciò che raggiunge la vita è crudele.

Dunque il teatro puro è un teatro della crudeltà.

Un teatro dove è la scena che parla con tutti i suoi linguaggi. Suoni, luci, gesti, parole, scenografie...

Perché la parola raggiunge la ragione e la scena raggiunge l'inconscio, attinge al mito, riattiva forze spirituali sepolte.

Teatro che parla alle masse e non agli individui.


In sintesi si capisce Artaud se si capisce che il teatro della crudeltà è antiaristotelico. Dove la catarsi fa appello alle emozioni per placarle Artaud fa appello alle emozioni per liberarne il potenziale sovversivo. Sovversivo in un senso più ampio della adesione ad una rivoluzione politica (E sarà su questo che romperà con Breton) perché la rivoluzione da compiere è infinitamente più profonda e radicale.

Ecco si capisce Artaud se si capisce che il suo discorso non è sul teatro ma è un discorso sulla rivolta della vita contro la cultura, perché ci sono più cose in cielo in terra e nell'uomo...

213 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
Post: Blog2_Post
bottom of page