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  • Marcello Moscatelli

Kafka - Una Lettura

Sappiamo che in Kafka la realtà è governata dalle norme dell'Assurdo, dell'Imperscrutabile, dell'Arbitrario.


Potenze imperscrutabili e minacciose stanno dietro e dentro queste norme.


Il problema è: Questo Assurdo è davvero Assurdo? All'esistenzialista?


Io ritengo di no.


Queste forze si oppongono alla potenza contraddittoria dell'Inconscio, costruttiva e distruttiva, irrazionale, ingovernabile.


E a queste Potenze nascoste contrappongono un Ordine.


Ma un Ordine che nega l'inconscio, un ordine razionale e coerente, è un ordine contrario alla natura umana, dunque un ordine che condanna sé stesso all'irrazionalità, per di più ad una irrazionalità disumana.


E Kafka sta dentro questo viluppo di contraddizioni, contemporaneamente contro le regole e dalla loro parte, e allora non vede l'uscita e precipita nell'Angoscia di una condizione umana tragica.


La colpa di K. nel Processo non è una colpa determinata, un comportamento illegale preciso. La colpa sta nei suoi desideri inconsci, nel fatto stesso di avere un inconscio, cioè nel fatto stesso di essere umano.


Siamo tutti colpevoli e tutti sotto processo e tutti condannabili per il solo fatto di esistere.


E colpa processo e condanna sono distribuiti in maniera assolutamente discrezionale, perché ciò è nella natura stessa della irrazionalità della ragione.


Ma a noi piace pensare che esista un'altra strada, che è quella indicata da Jung.


Accettare l'inconscio, fare pace con l'Ombra, accoglierne le istanze e costruire una ragionevolezza che tollera la contraddizione e ne libera le potenzialità creative, socievoli, costruttive.


Rendere ragionevole ciò che non lo è, sia dal lato del soggetto sia dal lato dell'ordine sociale.


Ma solo se fai pace coi tuoi demoni essi non ti distruggeranno.


Sennò o ti distruggeranno loro o ti distruggerà la loro negazione.

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