L'Estetica diffusa
- Marcello Moscatelli
- 11 ott 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Nell'Arte dal Dadaismo alla Pop Art alla Performance
si delinea la scomparsa tra arte e vita, arte e comportamento, arte e prassi
tra ciò che è estetico e ciò che non lo è.
Nel Teatro da Artaud al Living Theatre si supera il testo
e poi la regia
e si arriva di nuovo alla performance, o all'Happening.
Ancora una volta un evento, un comportamento, una prassi
anziché una rappresentazione.
In Filosofia il Situazionismo abbatte il confine
tra Vita e Spettacolo.
Il Design fonde Arte, Moda, Prodotto
come la Pop Art estetizza i prodotti di consumo
facendo dell'arte merce e della merce arte
in un duplice movimento
in fusione ed in conflitto
così fa il Design
e così fa la Pubblicità.
Dall'altro emergono nuovi media, radio, cinema, tv, computer
che intrecciano (Soprattutto quest'ultimo) i linguaggi di tutte le arti classiche
impedendo qualunque distinzione.
C'è lo spettacolo.
E lo spettacolo è multimediale,
è la televisione col pubblico in studio (Come a Teatro)
è la televisione che trasmette uno spettacolo teatrale
(Spezzando l'unità di tempo e luogo e dando luogo a qualcosa
che è Tv e non è Tv, è Teatro e non è Teatro).
E' un pezzo musicale con un video
che è spot, cinema e concerto.
E così via discorrendo.
Estetica diffusa
spettacolo diffuso
società dello spettacolo
semiotizzazione di tutti i linguaggi.
The Age of Fusion
la chiamerei.
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