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L'Età dell'Assurdo

  • Marcello Moscatelli
  • 10 dic 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

Con la dissoluzione del Sistema Hegeliano

basato sulla ragione

comincia una nuova era.


Freud è un punto di svolta

l'uomo appartiene all'irrazionale.


Da lì in poi

si entra progressivamente

nell'Età dell'Assurdo.


Il Letteratura in filosofia nel teatro

si rompe la consequenzialità logica e cronologica

e si rappresenta il Nichilismo

l'assenza di valori oggettivi

di un Senso dato, evidente, uguale per tutti

immanente al reale.


E allora se siamo nell'Assurdo

si tratta di capire come starci.


Tornare indietro è impossibile

e l'unica alternativa all'annichilimento

al suicidio fisico o psichico o esistenziale

è la ridefinizione del Senso come ricerca

costruzione individuale e sociale

decisione.


Una risposta diciamo esistenzialista

aperta alla speranza

che l'anarchia dell'Assurdo

anziché alla dissoluzione

porti ad un caos ordinato

non perché qualcuno lo ordina dall'alto

ma perché si ordina da sé

spontaneamente

processualmente

rizomaticamente

secondo l'intreccio spontaneo dei flussi vitali del Desiderio.


Caos che genera Ordine

Ordine che custodisce il Caos

perpetuo divenire eracliteo

Unità articolata nel Molteplice.


E insomma l'Assurdo come soluzione

e non come problema.


E insomma se il Senso non è un dato

allora siamo liberi.



 
 
 

1 comentario


vocidalmanicomio
vocidalmanicomio
12 dic 2020

Nn lo è nn lo è

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