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L'Età della Semiotica

  • Marcello Moscatelli
  • 21 nov 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

Come dice Lyotard nel Postmoderno la cultura diventa narrazione

anzi narrazioni al plurale

micronarrazioni che colgono porzioni mutevoli di realtà

e viene meno la conoscenza certa

e vengono meno i grandi sistemi totalizzanti.


E dunque diremo che tutto è letteratura

anzi letterature.


Forzando i generi e le discipline

il cinema è una forma di letteratura

e così il teatro e la televisione

e i nuovi media.


Una letteratura fatta non più solo di parole

ma di segni

una letteratura semiotica sinestetica

che coinvolge tutti i sensi

in un turbillon ininterrotto di informazioni

di storie

di narrazioni.


E coi situazionisti

diremo che tutto è spettacolo

coi dadaisti

diremo che tutto è arte

con Artaud e col Leaving Teathre

diremo che il teatro si fa vita

performance

comportamento.


E allora dire che tutto è letteratura

è un modo per significare

questo molteplice che si fa uno

e questo uno che genera il molteplice.


In un mondo retto dai segni.


Segni che sono pratiche

pratiche che sono segni.


Benvenuti

nell'Età della Semiotica.

 
 
 

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