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La Società Pansemiotica - Contro il Politico

  • Marcello Moscatelli
  • 9 ott 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

La scena classica è chiara.

Ci sono dei soggetti sociali che hanno degli interessi.

Ci sono delle ideologie solide che li rappresentano.

C'è un linguaggio che dice le ideologie.

La politica governa il linguaggio.


Con lo sviluppo dei mass media la scena cambia

il linguaggio dei media si impone alla politica

il linguaggio comune si impone alla politica

non è più la politica a governare il linguaggio

ma si adatta a linguaggi altri.


Infine col postmoderno e con la rete telematica

si radicalizza la funzione performativa del linguaggio e dei segni

e i segni generano la realtà

senza passare attraverso la politica

semplicemente intrecciandosi nelle semiosfere interne alla rete.

Il linguaggio governa la politica.


A questo punto la politica si dissolve

diventa pura finzione di decisioni

senza in realtà essere l'istanza che decide.


E siamo nella società pansemiotica

il linguaggio e i segni governano in maniera postpolitica.


Siamo in questa epoca qui

funziona già così

ma la mente sociale per lo più

è ancora programmata sulle modalità del moderno

e non afferra le potenzialità di questo nuovo scenario

di questo cambio di paradigma.


Ma è questione di tempo

prima che una trasformazione socioculturale di questa portata

venga assimilata dalla cultura

possono passare decenni o anche secoli

tra oscillazioni avanzate arretramenti avanguardie e retroguardie.


Ma la semiosi sostituirà la politica

appieno

e questo apre prospettive che ora possiamo solo immaginare

e nel migliore dei casi

anticipare in maniera imperfetta

curvando il mondo pansemiotico

nella direzione della Libertà.

 
 
 

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