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  • Marcello Moscatelli

PostMetafisica

La Metafisica è fondata sull'idea che dietro l'apparente infinita varietà dei fenomeni c'è una struttura permanente dell'Essere. E questa struttura permanente è la Verità.

Ma noi sappiamo che l'esigenza fondamentale del pensiero contemporaneo, la più avanzata, la più radicale è appunto superare la Metafisica.

Ma data la premessa ciò non può non significare che un rovesciamento dei presupposti tale per cui l'infinita varietà dei fenomeni non è qualcosa dietro cui sta un che di permanente che è il Vero, ma l'infinita varietà dei fenomeni è la Verità.

Ed ecco che si accede al pensiero della Molteplicità.

L'Essere è Molteplice-Caotico e dunque non ha una essenza e questa assenza è la sua essenza.

Non ha una essenza anche perché, inserendo la dimensione del tempo, l'Essere è fluido, in continuo divenire, mai eguale a sé stesso e non esiste alcun nocciolo stabile che costituisca la sua Verità-Uno-Sempre.

Ed ecco che il nuovo pensiero, che io definisco Postmoderno, è un pensiero della molteplicità in continuo divenire che genera singolarità irriducibili ad ogni categoria generale, sia essa relativa all'Oggetto o al Soggetto. In questo senso è vero come dice Adorno che Il Tutto è il Falso.

Singolarità irriducibili che intrecciano relazioni libere e danno vita spontaneamente a stati di cose impermanenti eppure reali, consistenti. Ma non Veri nel senso della Metafisica.

C'è dentro questa concezione PostMetafisica il superamento non solo di tutte le forme tradizionali Teoretiche, Politiche, Ontologiche, ma il superamento di tutte le forme permanenti, giacché non vi è che una molteplicità in continuo divenire.

L'aveva detto già Eraclito all'alba della Filosofia, in quel luogo intermedio tra il filosofico e il prefilosofico.

Ma ci sono voluti millenni per capire che Eraclito aveva ragione e che per secoli e secoli, abbiamo solo perso tempo

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